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Le mirabolanti avventure di Baltazar, il supereroe afasico, e del suo assistente rag.Calderi, nella lotta contro il terribile Proteus nell'Abisso della Pivka, con l'aiuto del simpatico Salmonellosi e di tanti altri incredibili amici, non verranno purtroppo trattate su questo blog a causa di un'agitazione sindacale.

13.9.06

SPINGITORI DI FURGONCINI

Otvoreni
Otvoreni vuol dire libero (in croato), quindi, in parole povere, mi sono riservato il mercoledì per postare quello che mi pare... oggi, visto che ormai i blogger sono out (mentre essere out è sempre molto in), ho deciso di iniziare con un tipico intervento da blogger.



Spingitori di furgoncini
Ne capitano di cose in quella ridente cittadina pullulante di vita che ho la (reciprocamente dubbia) fortuna di abitare da 21 anni e 356 giorni. Può capitare, ad esempio, di recarsi al più vicino distributore automatico di cinematografia verso mezzanotte, nel deserto più totale, per restituire l’ultimo film di un regista omonimo di una nota birra, e di ritrovarsi poco dopo a trainare per svariate centinaia di metri il sospetto furgoncino di due sospetti individui, nella speranza più che nella certezza di non rendersi complice di un reato penale. Può capitare di trascinare il suddetto furgoncino lungo il viale principale della città, prospiciente alla locale questura, e, una volta giunti alla meta, può capitare di spingerlo a braccia all’interno del cortile di una palazzina, prima di allontanarsene il più velocemente possibile.
Questi episodi di commovente solidarietà fra sconosciuti (o di favoreggiamento aggravato?) possono capitare casualmente la sera dell’11 settembre, anniversario di molte cose fra cui una tragedia nordamericana, una tragedia sudamericana, e la prima riunione del movimento di resistenza non violenta creato da Mohandas Karamchand Gandhi.
Il nome Gandhi significa droghiere, ma questo non ci interessa.
Il fatto che l’unico personaggio storico in grado di creare un movimento di lotta pacifica di dimensioni internazionali sia nato in India è curioso. In effetti credo che il concetto di “lotta pacifica” o di “rivoluzione non violenta” potesse nascere solo in India, terra di religioni che predicano l’abbandono delle passioni e il distacco dal mondo terreno. Ma perché proprio in India? Perché solo questo popolo è riuscito a comprendere, anche se solo in parte e per breve tempo, l’utilità di una strategia basata sulla rinuncia e sulla sopportazione? Una ragione ci deve essere.
Una ragione c’è, e mi è venuta in mente improvvisamente l’altro giorno mentre mi agitavo inutilmente cercando di scacciare l’ennesimo fastidiosissimo insetto: dopo millenni di convivenza con un’invasione di mosche affamate, l’idea dell’inutilità della guerra acquista tutto un altro significato.

“Mr.Gandhi, cosa ne pensa della civiltà occidentale?”
“Penso che sarebbe una buona idea”.
(1930)

5 Comments:

At 14:03, Anonymous Anonimo said...

Non ti preoccupare per il furgone, la roba c'era tutta ed era di ottima qualità come ci avevano detto. Bel lavoro, specialmente con la madama. Se fossi interessato ad una collaborazione potremmo assumerti in prova, con un contratto a progetto.

P.S.: E' da sottintendersi che hai dimenticato l'indirizzo della palazzina.

 
At 14:05, Anonymous Anonimo said...

Di Ghandi ricordiamo anche la massima delle massime : "Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere".

Anche se, mentre spingevi il furgone, forse ti sentivi più vicino ad un altro suo aforisma : "Un passo alla volta mi basta."

:P

 
At 14:59, Blogger Scettico said...

Palazzina? Quale palazzina?
(Si fa il 20% vero?)

 
At 00:20, Anonymous Anonimo said...

Eh, India, India... Quante volte ti ho vista sulla cartina e ti ho sottovalutata.

 
At 16:05, Anonymous Anonimo said...

Facciamo il 15%... Considera il nostro programma di incentivi.

 

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